Cogito Ergo Sum

In occidente si sorride, pensando che i Giapponesi sostengono che si può raggiunge l'illuminazione facendo gli origami. Perchè siamo convinti che il nostro valore deve riverberare per l'eternità. Ma l'eternità di chi?
Questo set cinematografico, che è il mondo come lo percepisco, sarà smontato il giorno stesso della mia morte. Quindi, che io abbia collezionato le sorprese Kinder o abbia scolpito "La Pietà" poco importa, perchè tutto finirà nel magazzino degli attrezzi comunque.

Quindi non è la risposta che è dentro di te ad essere sbagliata.. qui è la domanda ad essere ingannevole.

"Penso dunque sono" ma cosa? E qui qualsiasi risposta è errata. Infatti l'aforisma non indica cosa sono ma che sono. È la certezza dell'essere e non la sua definizione. Perchè appunto etimologicamente parlando "definizione" è l'atto di de-finire, quindi de-limitare, restringere in un campo l'oggetto de-finito.

Per quale masochistico motivo l'uomo ha deciso di de-finirsi da solo? Questa è l'apoteosi dell'auto-castrazione. È il peccato originale di tutte le cose. Auto-limitandosi l'uomo ha, con il solo atto del pensiero, costruito istantaneamente un recinto intorno a sé stesso alla guardia del quale ha istituito un esercito armato di tutto punto che non permettesse per i secoli dei secoli a questa creatura infinita di uscire.

Da qui in poi è tutto in salita, perchè creata un'istituzione coloro che ne beneficiano non permetteranno più a nessuno di distruggerla. In un battito di ciglia dal nulla sono sorti ministeri, corridoi, regole e leggi, alloggi per gli impiegati e negozi di fiori. Il passaggio da un fotogramma all'altro è stato così veloce che dal galleggiare nell'infinito a ritrovarci a passeggiare in una piazza, circondati da milioni di altre persone e macchine che strombazzano, è stato tutt'uno. Sinceramente non avreste alcun elemento per dubitare del fatto che tutto questo ci sia sempre stato.

Non possiamo accettare niente altro che quello che già conosciamo e, sinceramente, a parte questo non abbiamo visto molto altro. L'unica cosa che ci rimane nel profondo è la sensazione, il riverbero di un piccolo ricordo dell'attimo infinitesimale che ha preceduto tutto questo. Certo è minuscolo e confuso, ma per qualcuno diventa un sospiro che sentiamo ogni tanto, quella figura fuori campo che scompare quando ci giriamo ma non smette mai di ripresentarsi nel tempo, anche quando l'avevamo dimenticata.

Il problema è che quella minuscola frazione, quel minuscolo suono ci fa percepire uno stato d'essere che non conosciamo, che per un attimo lancia il nostro sguardo nell'infinito. È difficile da dimenticare.
Più frequenti diventeranno queste visioni più spessi saranno gli occhiali che indosserete.

"Non è questione di cellule ma della scelta che si fa"...come cantava Battisti. Infatti le cellule del nostro corpo di base sono identiche ed è l'organismo che le identifica e colloca lì dove necessitano, facendole diventare cellule della pelle o delle ossa o del cuore. Come un uomo può diventare avvocato o panettiere ma la sostanza non cambia, è una funzione non una struttura.

Quindi è come se, avendo di base tutte le variabili per il tuo futuro, tu ti ingannassi facendoti vedere davanti un'unica singola possibilità. Noi siamo diventati anzichè "Penso dunque sono" un "Credo dunque sono".

Credo a quello che ho creato, credo che il vestito che indosso sia l'unico in mio possesso, credo che se qualcosa non và è colpa di un elemento esterno, credo che non sia soprattutto colpa mia. Perchè ero un bambino indifeso quando questo è cominciato e poi era troppo tardi per fare qualcosa...e a volte è tristemente vero.

Ma, come nell'arte del mandala, qui l'obiettivo non è la costruzione ma la distruzione. Infatti se tutto questo ha avuto inizio in modo assolutamente istintivo (quindi frutto della nostra parte animale) in modalità "difesa e fuga" nella savana della vita, destrutturarlo è possibile solo con un atto di volontà. Quello che l'animale ha creato si può modificare solo con la parte umana. Un cucciolo crescerà e vivrà nel branco istintivamente. Ma diventare "coscienti" di sé stessi è tutt'altra cosa. Se domani un alieno trovasse una navicella spaziale con dentro una scimmia, sarebbe normale pensare che sulla Terra la razza intellettualmente dominante siano gli scimpanzé. Direi che dopo averla lanciata nello spazio ce ne siamo convinti anche noi che l'avevamo costruita.

Se sto viaggiando da sempre con il pilota automatico, significa che non ho mai avuto l'occasione di imparare a guidare, Il nostro istinto di conservazione è talmente alto che supera quello della ragione.
Ma quanto è più faticoso usare tutte le nostre energie per far camminare il baraccone tutti i giorni, anziché fermarti sul ciglio della strada ed arrendesi all'evidenza dei fatti? In fondo si tratta solo di accettare che il baraccone ha le ruote spaccate e per farlo avanzare, anziché spingerlo di peso, la soluzione sarebbe fabbricare un paio di ruote nuove. Oppure rendersi conto che le cianfrusaglie che ci portiamo dietro non ci servono, prendere un piccolo zaino e cominciare a camminare senza pesi.

Scritto & Pubblicato by Pistis © 2010/2011